La mia foto
PESCARA, PE - Pescara, Italy


Affascinato d'immersioni che ho sempre praticato in apnea, poi dal 1981 con autorespiratori (A.R.A. / A.R.O. / E.C.C.R.) e fin da ragazzo frequentatore della montagna, costantemente armeggio con, pinne, maschere, autorespiratori, corde, ramponi, piccozze e sci.
Tuffi ed ascensioni qui li racconto con "filmetti", parole e foto.

martedì 31 ottobre 2017

^^montagna: "MONTE GODI"


Nonostante ogni nostro passo sia stato affiancato da un terzo compagno, il più che fresco soffio dell'autunno della fine di ottobre, proprio ai margini del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, tranquillamente siamo saliti sul Monte Godi (2011 mt):
ascensione da "incorniciare".

domenica 22 ottobre 2017

^^montagna: "F.I.R.S.T."


Sulla parete est del Corno Piccolo abbiamo scalato la F.I.R.S.T. aperta da Tiziano Cantalamessa assieme a Bruno Tosti nel 1979.
La via nelle prime quattro sfilate di corda sfrutta una serie di diedri e camini, uno di seguito l'altro, che con la loro continuità nelle difficoltà ci hanno impegnato costantemente.
Dalla quarta sosta, traversando qualche metro a destra per una cengetta erbosa, bisogna prima scalare brevemente in un diedro/canale e poi, scavalcata un'aerea crestina, individuare un secondo diedro erboso, chiave di volta della seconda parte dell'arrampicata.
Non potevamo permetterci errori d'itinerario, essendo la fine di ottobre e con le giornate diventate corte c'era il concreto rischio di "uscire" dalla via sulla cresta di nord-est del Corno Piccolo, all'imbrunire.
Facendo tesoro del prezioso consiglio dell'amico Nadir che con chiarezza qualche giorno prima mi aveva spiegato come non sbagliare diedro, correttamente l'abbiamo imboccato finendo alla base del bellissimo anfiteatro di rocce della sezione alta della parete, che non abbiamo potuto ammirare più di tanto in quanto incalzati dal tempo.
Scalando quindi le ultime lunghezze di corda, più agevoli della iniziali, siamo usciti dalle difficoltà alpinistiche.
Non era però ancora finita, perchè ci attendevano ancora un pezzo di cresta con macchie di neve dura e quasi ghiacciata assolutamente da non sottovalutare, una calata in doppia e prati ripidi resi scivolosi da macchie di neve residua.
Solamente arrivati alla Madonnina, ci siamo potuti permettere di allentare la concentrazione.

martedì 17 ottobre 2017

^^montagna: "BRIZIO, CHIARAVIGLIO E ...ANDA"


In una tiepida giornata di metà ottobre, in cinque abbiamo effettuato uno svagante giro alpinistico nel Gran Sasso d'Italia.
Partiti da Campo Imperatore raggiungiamo le Fiamme di Pietra del Corno Piccolo tramite la ferrata GUIDO BRIZIO che da poco è stata risistemata e migliorata, percorrendola però con la massima attenzione necessaria in quanto la sua esposizione che in questo mese la fa restare perennemente in ombra ha fatto si di far ghiacciare macchie della recente nevicata d'ottobre.
In "conserva protetta" quindi percorriamo la bella via CHIARAVIGLIO-BERTLHET che, attraversando una variegata linea di cresta nella quale alla vista si offrono sempre nuovi panorami, ci conduce proprio sull'ultimo tiro della NAUDANDA che poi scaliamo in cordata.
All'uscita del tratto alpinistico un calata in corda doppia ci fa riguadagnare la via Danesi e quindi a ripercorrere la ferrata Brizio in senso inverso, il tutto naturalmente condito da risate, buon umore e spensieratezza.

sabato 14 ottobre 2017

--immersioni: "IL GROSSO DI CAPRAIA"


Immersione su una parete rocciosa che ha la stessa verticalità sia all'aria che sott'acqua, chiamata "IL GROSSO" a settentrione dell'isola di Capraia nell'arcipelago delle Tremiti, dove ad inizio autunno si riesce a respiare un'atmosfera rilassata.
Una volta tuffati la nostra vista si è saziata del colore dominante su tutti, il giallo delle spugne e di altri organismi incrostanti presenti in ogni anfratto degli scogli e delle pareti sommerse.

mercoledì 11 ottobre 2017

--immersioni: "COMEX"


La nota ditta francese di lavori subacquei COMEX di Marsiglia, diversi anni fa fu incaricata di compiere delle prospezioni sulla morfologia del fondale sottomarino nello stretto di Messina.
Durante lo svolgimenti di queste operazioni davanti la costa della località Favazzina di Scilla (RC), gli ecoscandagli rilevarono un'evidente altura che netta si elevava dal fondale che c'era tutt'intorno.
Per quanto le strumentazioni potessero aver fornito delle giuste indicazioni però era, ed è, sempre l'occhio dell'uomo a dover poi valutare per presa diretta, ed allora i sommozzatori s'immersero.
Scesero fino a poco più di 45 metri per atterrare su quello che doveva essere il capello, cioè la parte meno fonda, di quella secca che era stata strumentalmente scandagliata e su i suoi lati scoprirono un'estesa colonia di corallo nero (antipathella subpinnata), caratterizzata dal colore bianco candido delle ovattate ramificazioni che netto contrasta con il blu del mare profondo.
Da allora quest'immersione sia per i sub, che per i pescatori che frequentano la zona, è detta LA SECCA DEI FRANCESI.
Il solito indispensabile supporto tecnico per la discesa su questo sito mi è stato fornito da "UN TUFFO NEL BLU" di Cannitello (RC).

martedì 10 ottobre 2017

--immersioni: "MON AMOUR"




Una stretta strada tutta a tornanti scende verso il mare che dopo ogni curva a gomito appare e scompare tra casette, olivi e fichi d'india. Devo fermarmi al suo termine proprio dove inizia una scalinata. Sono arrivato alla Marinella di Palmi (RC).
Aiutato da Massimo e passando dentro questo minuscolo borgo praticamente disabitato tra ripide pareti rocciose, trasporto tutte le bombole vicino il punto d'ingresso in acqua.
L'ultima volta che ero stato qui proprio all'ultimo istante a malincuore dovetti desistere dall'immersione perchè il mare, fino a quel momento calmo, era improvvisamente ingrossato. Le sue onde frangenti divennero una invalicabile barriera per qualsiasi sub stracarico.
Oggi invece c'è solo una bava di risacca, quindi con tutta calma posso preparami per il profondo tuffo in questo sito verso il quale ho da sempre nutrito un debole, nonostante il fatto che l'acqua bisogna letteralmente sudarsela a suon di un via vai di trasbordi scendendo e poi risalendo varie scalinate con attrezzature in spalla.
Con addosso il bibombola 12+12 litri con trimix (13/37) di fondo e le bombole con le miscele decompressive agganciate ai lati, prima di iniziare l'immersione devo ancora pinneggiare per un tratto in superficie fino a raggiungere l'estrema propaggine rocciosa che dalla spiaggia ciottolosa della Marinella si vede a destra. Finalmente dopo tanto lavoro arrivo alla roccia prefissata come punto d'inizio della mia immersione.
Sosto qualche minuto per riposare, quindi inizio.

sabato 7 ottobre 2017

--immersioni: "CARIDDI"


In calma assoluta di corrente, con il supporto di "UN TUFFO NEL BLU" di Cannitello (RC), abbiamo effettuato quest'immersione sul "CARIDDI", ex traghetto delle Ferrovie dello Stato affondato in una banchina del porto di Messina con la poppa ancora affiorante e con la prua a poco più di una quarantina di metri di fondo. Nello scafo si possono effettuare diverse penetrazioni in tutta sicurezza.

giovedì 5 ottobre 2017

--immersioni: "SCILLA"


Ritorno ancora ad immergermi nel bellissimo giardino di gorgonie della Montagna di Scilla(RC), grande e monolitico scoglio sommerso che segna l'inizio di un'estesa foresta di paramuricee nella quale i colori dominanti sono il rosso ed il giallo che contrastano con l'azzurro del mare profondo.
E' sempre utile sottolineare il fatto che un tuffo da queste parti può effettuarsi solo in caso di "stanca" della "rema" (corrente), previa consultazione e piena comprensione delle tavole di marea dello Stretto di Messina. In casi diversi da questo rivolgersi ad un esperto del posto che per noi è stato Franco di "UN TUFFO NEL BLU" di Cannitello (RC).

lunedì 2 ottobre 2017

--immersioni: "LAZZARO"


Eravamo quasi pronti per un immersione sul versante Tirrenico-Calbrese, quando un improvviso temporale seguito da un groppo di vento tesissimo faceva ingrossare con spumeggianti cavalloni che s'infrangevano sulla spiaggia parecchio il mare, costringendoci così a cambiare piano.
Per dimenticare decidevamo di andare in una bettola, anzi in una bettolina: ma non per bere.
La così detta "Bettolina" è il relitto sommerso di una piccola unità della marina da guerra tedesca che è stata silurata dagli inglesi nel secondo conflitto mondiale nelle acque Joniche della Calabria prospicenti la località di Lazzàro(RC), situata poco a sud dello Stretto di Messina.