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PESCARA, PE - Pescara, Italy


Affascinato d'immersioni che ho sempre praticato in apnea, poi dal 1981 con autorespiratori (A.R.A. / A.R.O. / E.C.C.R.) e fin da ragazzo frequentatore della montagna, costantemente armeggio con, pinne, maschere, autorespiratori, corde, ramponi, piccozze e sci.
Tuffi ed ascensioni qui li racconto con "filmetti", parole e foto.

lunedì 15 maggio 2017

--immersioni: "BOLLE E CINGUETTII"

Arrivati alla metà di maggio con le giornate che si sono allungate, le temperature sono diventate gradevoli anche ai 900 metri di quota sul livello del mare del Lago di Scanno.
Già dalle prime ore del mattino, nell'aria si può ascoltare l'ininterrotto miscuglio di suoni di sottofondo generato dei cinguettanti gorgheggi delle tante specie di volatili che dimorano sugli alberi di questi estesi boschi di montagna: sono la colonna sonora di questo lago sopra le sue onde in una luminosa giornata.
Al di sotto invece la "musica" cambia totalmente.
Già a qualche metro di profondità il sole lascia il dominio assoluto al buio, al quale si accompagnano freddo e silenzio. Quest'ultimo è spezzato solamente dal rumore generato dal ritmato gorgogliare dalle bolle di scarico che escono del mio autorespiratore.

lunedì 1 maggio 2017

^^montagna: "RIONNACE"

Grazie ad un importante abbassamento delle temperature avvenuto negli ultimi giorni della settimana, nell'ascensione di un migliaio di metri di dislivello sull'Infornace (2469mt) del 30 aprile '17, per il Canale ad "Y" di Fonte Rionne, abbiamo calpestato neve durissima perfettamente ramponabile.
Partiti in prossimità del Laghetto di Racollo prima di "incontrare" la montagna, che è comunque sempre di fronte agli occhi, abbiamo percorso circa 3 chilometri e mezzo abbondanti nel tipico falsopiano di Campo Imperatore. Quindi la salita che si snoda con pendenze che via via vanno ad incrementare fino su di un tratto anche a 50° dentro una bella, incassata e nascosta "goulotte" che poco sotto l'uscita a pochi metri dalla vetta, se così si può dire, "regala" alle gambe un'ultima impennata prima di potersi godere il vasto panorama su buona parte del massiccio del Gran Sasso.
Per una manciata di minuti ci siamo riposati e rifocillati, poi a causa di nubi che iniziavano ad addensarsi abbiamo preferito iniziare la discesa che, rispetto al canale di salita, abbiamo sciato su quello situato immediatamente alla sua sinistra, orograficamente parlando.
Pendenze abbordabili, che vuol significare inferiori rispetto a quelle viste all'andata, e dell'ottima neve trasformata ci hanno tenuto compagnia praticamente fino alla base del monte, ed anche un po' oltre.