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PESCARA, PE - Pescara, Italy


Affascinato d'immersioni che ho sempre praticato in apnea, poi dal 1981 con autorespiratori (A.R.A. / A.R.O. / E.C.C.R.) e fin da ragazzo frequentatore della montagna, costantemente armeggio con, pinne, maschere, autorespiratori, corde, ramponi, piccozze e sci.
Tuffi ed ascensioni qui li racconto con "filmetti", parole e foto.

giovedì 23 febbraio 2017

^^montagna: "MONTE ROTELLA"

Dal paese di Roccapia (AQ) a 1050 metri sul livello del mare, scialpinistica al Monte Rotella (2129mt).
Nella parte bassa della salita a causa dell'esposizione all'ombra abbiamo trovato neve al limite del ghiacciato, mentre sui pendii superiori riscaldati da sole, la neve era decisamente meno dura.
I tempi trascorsi tra salita e sosta di vetta, creavano il giusto fondo sul quale abbiamo effettuato la lunga sfiziosa scivolata di 1100 metri.

domenica 19 febbraio 2017

^^montagna: "PIZZALTO"

Prelibato assaggio del rinomato firn Appenninico, in questa divertente e veloce scialpinistica sul Monte Pizzalto di Pescocostanzo (AQ).
Messi gli sci con le pelli a 10 centimetri dallo sportello della macchina, in un soleggiato e freddo venerdì di febbraio di buon passo si salgono gli aperti pendii che, tra macchie boschive di sempreverdi e faggi, fanno guadagnare quota verso la non lontana cima a 1966 metri, caratterizzata da due grandi ed inestetiche strutture metalliche, visibilissime anche da molto lontano.
Sulla sommità spazzata da un fresco refolo di vento da nord, mentre si beve e si mette qualcosa sotto i denti, gli occhi possono spaziare a giro d'orizzonte sui monti intorno tra i quali, più vicino, si fa notare il lungo Porrara con la sua linea di cornici rotta in alcuni punti.
La seguente discesa fino allo sportello dell'auto, è divertimento assoluto sopra il gustoso firn!

mercoledì 15 febbraio 2017

--immersioni: "COGOL DEI VECI"

Nel comune di Valstagna, situato in provincia di Vicenza lungo la valle del Brenta, c'è il complesso delle grotte di Oliero del quale fa parte anche la grotta detta COGOL DEI VECI, che è situata alla base di un'alta, strapiombante ed incassata volta rocciosa, dalla quale sgorgano le acque dell'Oliero provenienti da un cunicolo sommerso lungo chilometri.
Questa nostra esperienza speleosubacquea, che si è limitata alla percorrenza di un breve tratto subito dopo l'ingresso della stessa e sotto il controllo dell'esploratore di cavità sommerse Gigi Casati, è servita per assaggiare le "sensazioni" che questa "severa specializzazione / disciplina" della subacquea è in grado di dare a chi decide di cimentarsi con essa.

sabato 4 febbraio 2017

^^montagna: "QUASI ARGATONE"

Partiti dai 950 metri di quota del paese di Villalago (AQ), sci ai piedi avevamo intenzione di arrivare fino all'Argatone, ma giunti a 200 metri dalla cima a causa del forte vento da ovest che ci investiva con raffiche di 80 Km/ora che quasi ci sbattevano per terra, abbiamo deciso di iniziare la discesa.
Tolte le pelli, non senza difficoltà perchè se non prestavamo attenzione volava via tutto, siamo scivolati giù su di una neve un po' pesante, pensavo peggio, che comunque ci ha consentito di fare curve, con sotto gli occhi sempre gli appaganti spalti più alti dell'icassata Valle del Sagittario.

mercoledì 1 febbraio 2017

--immersioni: "VECCHIA AMICA"


Se mi si presenta l'occasione non manco mai di andare a fare una visita ad una VECCHIA AMICA.
Non si tratta però effettivamente di una persona, ma di un relitto d'automobile che scoprimmo durante un'esplorazione in immersione diversi anni fa, scaraventato in una zona del fondale del Lago di Albano da non so quanto tempo.
Con lo scopo di osservarla, fotografarla e filmarla, nel corso degli anni svariate volte è stata l'obbiettivo delle mie visite, e come spesso accade quando si rivolgono prolungate attenzioni ad un oggetto inanimato è successo che ho iniziato, se così si può dire, ad affezionarmi a quella carcassa di FORD, modello Cortina, perduta e solitaria dentro il freddo ed il buio del lago.
Immaginare poi che avesse anche una ben distinta personalità costruita prima con la sua storia all'aria, che con molta probabilità si e dipanata tra losche faccende, e poi con la sua solitudine sommersa, per la mia fervida fantasia è stata naturale conseguenza.
Naturalmente il volo dei pensieri nasce e svanisce nell'arco di tempo della durata di un tuffo nel quale, comunque, bisogna mantenere saldamente i piedi per terra, o sarebbe meglio dire le pinne in "assetto", perchè le condizioni ambientali generate dal buio, dall'acqua torbida e dal freddo (9°C), necessitano di un continuo e costante stato di concentrazione ed attenzione.
Questi pensieri concreti e logici, sono al contempo permeati con le sensazioni che, filtrate dai sensi, mi generano "dentro" emozioni positive dalle diverse sfumature, che vanno a contrastare con il buio che c'è lì "fuori".