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PESCARA, PE - Pescara, Italy


Affascinato d'immersioni che ho sempre praticato in apnea e dal 1981 con autorespiratori (A.R.A. / A.R.O. / E.C.C.R.); e sin da ragazzo frequentatore della montagna, davanti a lei costantemente armeggio con, pinne, maschere, autorespiratori, corde, ramponi, piccozze e sci.
Tuffi ed ascensioni qui li racconto con "filmetti", parole e foto.

giovedì 27 ottobre 2016

--immersioni: "IL LAGO SEMPREVERDE"


Verde: questo è il colore dominante sopra e sotto le acque del Lago di Scanno, che immancabilmente si propone con severe condizioni di temperature dell'acqua, illuminazione e visilbilità.

martedì 25 ottobre 2016

^^montagna: "VIA DEI LAGHETTI"


Bel giro alpinistico sul Monte Prena nel massiccio del Gran Sasso d'Italia.
Percorrendo un tratto della piana di Campo Imperatore, passando quindi per la così detta "Canala", largo ed in questo periodo arso canale d'erosione generato dallo scorrimento delle acque di scioglimento delle nevi e che nella morfologia ricorda un canyon nordamericano, siamo saliti fino alla vetta scalando, passi e tratti di II° e III° grado, la "Via dei Laghetti", chiamata così a causa delle numerose pozze d'acqua che intervallate si formano nelle numerose piccole depressioni rocciose caratteristiche di questa parte di montagna ricca di guglie calcaree modellate dall'erosione.
Siamo scesi per la "Via Brancadoro" che oltre a bei panorami, ci ha regalato anche un paio di scomodi, esposti e scivolosi passi di II° in disarrampicata, che nel caso in cui avessimo avuto con noi uno spezzone di corda non sarebbero stati ne' scomodi, esposti e tantomeno scivolosi.
ATTENZIONE !
Non ci si faccia ingannare dall'itinerario alpinistico al contempo semplice nei passaggi d'arrampicata, suggestivo e bello, perchè se le indicazioni meteorologiche prima della salita dovessero prevedere precipitazioni piovose nella zona si sconsiglia vivamente di percorrere queste vie del Monte Prena, che all'improvviso potrebbero trasformarsi in pericolose strettoie SENZA VIE DI FUGA nelle quali l'acqua in piena scorrerebbe ad alta velocità trasportando con se detriti rocciosi di tutte le dimensioni. La levigatezza del calcare in diversi tratti del percorso causata dallo sfregamento delle pietre nell'acqua vorticosa, ne è testimonianza.


martedì 18 ottobre 2016

--immersioni: "BASSO LIVELLO"


Il livello dell'acqua del lago dipende dalle manovre effettuate sulle "saracinesche" della diga posta a valle, e da qualche tempo il bacino è al di sotto dell norma di 3-4 metri.

lunedì 10 ottobre 2016

^^montagna: "CERVI E CAMOSCI"


Partendo dal pianoro di Campitelli, per boschi e radure raggiungiamo prima la cima del Monte Tartaro, che congiungiamo poi alla vetta della Meta, passando per una divertente e frastagliata linea di cresta, scendendo quindi per il suo Canalone Centrale .
In questo lungo giro con temperature ed atmosfere decisamente autunnali, immersi nella natura appenninica del "Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise, abbiamo incontrato interi branchi di maestosi cervi ed agilissimi camosci.

martedì 4 ottobre 2016

--immersioni: "RELITTO FFSS CARIDDI"


Immersione nel relitto del traghetto delle Ferrovie dello Stato "CARIDDI", affondato nella rada San Francesco del Porto di Messina.
La pendenza in tale tratto di mare è sostenuta, tant'è che la poppa di questa nave affiora di poco sulla superficie del mare, mentre la prua è situata a circa 42 metri di profondità.

sabato 1 ottobre 2016

--immersioni: "LE STIVE DEL VALFIORITA"


Come ho già scritto su questo stesso sito, per un relitto sommerso esteso come il "VALFIORITA" situato a profondità ben oltre i 50 metri, occorrerebbe fare davvero un gran numero d'immersioni prima di poter affermare di averlo girato e conoscerlo veramente tutto.
Solo un appassionato e motivato sub della zona calabro-siciliana, oppure qualcuno che ha smisurate possibilità di tempo libero a disposizione, beato lui, potrebbe effettuare un'attività del genere. A me, sommozzatore abruzzese proveniente da quasi 750 km. di distanza non rimane altro che esplorare questa gigantesca nave una sezione alla volta, e solo quando mi capita l'opportunità per un viaggio fuori regione.
Ed allora in questo soggiorno settembrino di appena tre immersioni nelle acque dello Stretto di Messina, con l'appoggio logistico di "UN TUFFO NEL BLU" di Cannitello torniamo sul "VALFIORITA", da alcuni definito il più bel relitto del Mediterraneo.
Al di là del valore di improbabili ed impossibili classifiche d'interesse e bellezza dei vari siti sommersi, di sicuro un tuffo su una nave affondata come questa stimola sempre l'appetito del sommozzatore. E così il 24 settembre 2016 ci troviamo ancora una volta a scivolare verso il basso lungo l'algoso filo guida del pedagno che collega la boa di superficie alle strutture più elevate del bastimento affondato.
A secco avevamo stabilito di effettuare una perlustrazione nelle stive situate a poppavia di quello che rimane del castello di plancia, dove tra l'altro è agganciata la "linea" di discesa e risalita, e man mano che ci avviciniamo verso il basso il relitto inizia a materializzarsi ai nostri sguardi con un effetto di sfumata dissolvenza visiva.
Così entriamo nelle aperture rettangolari superiori che sono gli accessi delle stive della grande nave affondata dal sommergibile inglese "H.M.S. HULTOR", l'otto luglio del 1943 in località Mortelle (ME).